Sognavamo nelle notti feroci

“«Sognavamo nelle notti feroci /Sogni densi e violenti/Sognati con anima e corpo:/Tornare; mangiare; raccontare». Prendendo le mosse dai versi di Primo Levi, nel maggio del 2021 si sono celebrate le giornate salernitane del XLIII Convegno Internazionale di Americanistica con l’obiettivo di studiare le diverse modalità e strategie espressive attraverso cui la parola letteraria si è confrontata con l’esperienza del “male”, con il ricordo della sofferenza inenarrabile, e con quel compito etico del “raccontare” che lo scrittore italiano ha incarnato come un modello paradigmatico nella sua “Trilogia di Auschwitz”.”—con CD-ROM

   

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Utopie e distopie nelle letterature ispanoamericane

“Utopia” e “distopia” si possono considerare come le opposte, complementari polarità concettuali attraverso le quali hanno insistentemente oscillato le rappresentazioni dell’universo americano, sin dall’arrivo degli europei nel 1492. Avventurieri, conquistatori e missionari, viaggiatori e scrittori percepirono nelle terre scoperte da Colombo un ideale luogo di realizzazione di progetti utopici vecchi e nuovi, ma anche lo scenario inquietante, al limite dello spaventoso, di un’alterità animalesca e maligna, dominato dalla degradazione e la violenza delle forme sociali e politiche.

   

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Vivere per testimoniare, testimoniare per vivere

“In particolari momenti della Storia e in determinati luoghi si producono in gran quantità testi che rispondono all’esigenza di testimoniare su catastrofi naturali, genocidi, dittature, campi di sterminio, tragedie, usurpazioni, violenze, che altrimenti rimarrebbero silenziati o cancellati dalla storia e dall’immaginario collettivo: è il caso dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazifascisti europei e, negli anni ’70 e ’80 del Novecento, alle dittature del Cono Sur latinoamericano.”

 

   

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